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È una delle pratiche per far desistere gli agenti dell'ICE che stanno cercando le persone migranti senza documenti per deportarle
Buongiorno!
sono Benedetta e questa è Quarantasette, la newsletter di Generazione sugli Stati Uniti.
L’ICE, l’Immigration and Customs Enforcement, è un’agenzia federale che fa parte del Department of Homeland Security. È stata creata nel 2003 come una delle molte conseguenze degli attacchi terroristici dell’11 settembre, con l’obiettivo di rinforzare la sicurezza delle frontiere e l’applicazione di leggi più severe sull’immigrazione.
Oggi, l’ICE è l’agenzia che gestisce gli arresti e le deportazioni delle persone migranti con status irregolare. Per affrontare le complicate interazioni con gli agenti che fanno parte di questa unità e che stanno andando casa per casa a prelevare le persone, molte comunità si stanno organizzando distribuendo questi cartoncini rossi, in cui sono scritte le poche cose fondamentali da tenere a mente.
Iniziamo.
Come funziona l’ICE, l’agenzia che gestisce le deportazioni
L’ICE nasce nel 2003, come conseguenza degli attacchi terroristici dell’11 settembre e delle decine di politiche volte ad aumentare i livelli di sicurezza negli Stati Uniti. Fa parte del Dipartimento di Sicurezza, nato anch’esso in risposta all’emergenza terroristica.

Sono circa 20.000 le persone che lavorano in questa agenzia, con 400 uffici sparsi per il paese e il mondo. Il budget annuale garantito dalle precedenti amministrazioni è di circa 9 miliardi di dollari l’anno. Le responsabilità dell’ICE sono prevalentemente quattro, che potremmo tradurre in: indagini sulla sicurezza nazionale, operazioni di applicazione e rimozione della legge, ufficio di consulenza legale, gestione e amministrazione.
Le priorità dell’ICE, il cui mandato dipende sempre dalla Casa Bianca, stanno cambiando. La grande differenza rispetto all’amministrazione precedente è che adesso l’agenzia è alla ricerca non solo di criminali o individui pericolosi, ma anche delle persone migranti prive di documenti. L’agenzia, in realtà, ha da sempre tra i propri obiettivi la ricerca di criminali: ciò che sta cambiando, infatti, sono le persone e le comunità che rientrano in questa definizione.
Nel primo giorno della sua presidenza, Trump ha firmato un ordine esecutivo per cambiare le priorità dell'ICE, in particolare rispetto al ramo che si occupa di indagini sulla sicurezza nazionale. Precedentemente questa divisione si occupava di cyber-sicurezza, di pedo-pornografia, traffico di esseri umani e frodi. A tutto ciò è stato ora aggiunto il compito di far rispettare le leggi sull’immigrazione e “le altre leggi federali relative all’ingresso illegale e alla presenza non autorizzata di stranieri”, indicando queste attività come “missione primaria”. Trump ha detto che ogni sede locale di questa agenzia dovrebbe portare a termine almeno 75 arresti al giorno: dal 23 gennaio ne sono stati fatti più di 5.500, circa 800 al giorno.
Con questa nuova organizzazione delle priorità interne, l’ICE può condurre operazioni d’arresto e sorveglianza con molta più facilità di prima, privandosi di tutti passaggi legali precedentemente in vigore, che rendevano complicato l’accesso a luoghi pubblici o considerati sensibili, come le chiese o le scuole. Concretamente, l’arresto delle persone migranti può ora avvenire ovunque, senza discriminanti: persino un bambino in una scuola elementare potrebbe essere prelevato e arrestato durante l’orario scolastico.


La questione dei minori è la più complessa rispetto alle politiche di deportazione. Qualche giorno fa l’amministrazione Trump ha fatto sapere che una buona parte degli agenti ICE impegnati negli arresti, sarà indirizzata verso l’identificazione specifica dei bambini che sono entrati negli Stati Uniti senza i propri genitori. Reuters è entrata in possesso di una nota interna dell’ICE, che evidenzia lo sforzo che l’agenzia intende fare per intercettare i minori non accompagnati presenti nel paese. Dal 2019, sono circa 600.000 i bambini che hanno attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico senza accompagnatori.
Non sarebbe una novità se l’amministrazione Trump non si ponesse limiti nemmeno rispetto ai rimpatri dei minori: durante il primo mandato del Presidente, sono stati deportati circa 14.000 bambini, in una serie di arresti di cui si è occupato l’ORR, cioè l’ufficio per il ri-insediamento dei rifugiati. I minori venivano portati in alcune strutture appartenenti al Dipartimento della salute e dei servizi umani, mentre i loro genitori venivano rimpatriati o arrestati, in attesa - nella maggior parte dei casi - di un simile destino. Secondo Reuters, almeno 1.000 bambini non sono ancora riusciti a riunirsi con le loro famiglie dal 2018.

L’ICE è diventata anche molto attiva sui social network, dove condivide regolarmente aggiornamenti riguardo gli arresti e le deportazioni portate a termine, senza alcun rispetto per la privacy di coloro che subiscono queste pratiche: non vengono oscurati i volti o i corpi e spesso vengono condivisi i nomi.
Questa situazione, già motivo di preoccupazione per i circa 14 milioni di migranti irregolari negli Stati Uniti, è aggravata dal racconto pubblico che l’amministrazione Trump ne sta facendo. Il 18 febbraio l’account ufficiale della Casa Bianca ha pubblicato su X un video in cui si vedono alcuni agenti dell’ICE impegnati nell’arresto e nella deportazione, su voli di stato, di un migrante. Il post è titolato “ASMR: Illegal Alien Deportation Flight”, cioè “ASMR: volo di deportazione di un migrante irregolare”, simpaticamente soprannominati “alieni” dall’estrema destra americana.
ASMR è una sigla che sta per Autonomous Sensory Meridian Response e fa riferimento ad una sensazione di piacere e formicolio nella nuca, generata dall’ascolto di alcuni rumori e frequenze. Da quando TikTok è diventato popolare anche i video ASMR hanno ottenuto la loro fortuna: centinaia di utenti hanno raggiunto la popolarità sussurrando nel microfono o registrando alcuni rumori per stuzzicare i propri followers. Con la stessa dinamica, la Casa Bianca ha ben pensato di registrare i rumori che caratterizzano l’arresto di una persona e la sua deportazione, caricando il contenuto su X, come se fosse un contenuto d’intrattenimento qualsiasi. Il video si può vedere qui.
Cose che ho letto-visto-ascoltato questa settimana:
Gli archivisti che resistono a Donald Trump, un bellissimo articolo di Alessio Marchionna su Internazionale
Un reportage del Washington Post sui raid dell’ICE